#23
1° Parte
La Squadra Speciale G8
Sede
del Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace, Palazzo di vetro
dell’ONU, Bruxelles, Belgio
Non si incontravano
da tempo, ormai. E a dire il vero, erano convinti che non si sarebbero più
rivisti. Dopo lo scioglimento della prima formazione di WorldWatch,
Martha Kaufmann e Marcus Davidson avevano creato un nuovo team senza più
convocarli; avevano scelto altri loro connazionali, e dunque erano rimasti
liberi di occuparsi della loro faccende personali. Ma quest’oggi i
rappresentanti dei loro rispettivi governi li avevano convocati nuovamente qui,
e ognuno di loro, orgogliosi patrioti, ha risposto alla chiamata del loro
paese. Non indosserebbero quei costumi, altrimenti. Seduti attorno ad un tavolo
nella sala riunioni infatti c’erano seduti alcuni dei supereroi più
caratteristici del mondo: U.S.Agent, Capitan
Bretagna, Dinamo Cremisi e Marianne, i campioni rispettivamente di Stati Uniti,
Gran Bretagna, Russia e Francia. Davanti a loro, in un completo di Armani,
Marcus Davidson, rappresentante dell O.N.U. Accanto a lui un uomo grassoccio con i
capelli castani ed un impermeabile un po’ logoro.
<Buongiorno
a tutti voi e benvenuti. Vi ringrazio per essere venuti. > esordì Davidson
<Sono sicuro che i vostri governi vi hanno accennato al perchè
siete qui.>
<Si, lo hanno fatto> rispose U.S.Agent <Ma non ci è comunque chiaro del perchè proprio noi. Sappiamo che altri hanno preso il
nostro posto in WorldWatch dopo che ci avete...
smantellati. Cos’è ci avete ripensato?>
<Si e no, U.S.Agent.
La squadra principale di WorldWatch rimane quella
allestita qualche mese fa, ma per l’imminente summit del G8 a Londra si è stato
deciso di allestire una squadra in difesa dei rispettivi capi di stato.
Tecnicamente non è un’operazione ONU, ma visto che al meeting parteciperà anche
il Segretario Generale e che la squadra deve essere multinazionale, ci è stato
chiesto di organizzarla sotto l’ombrello di WorldWatch.
Il signore che vedete al mio fianco è il Sovrintendente Dai Thomas di Scotland
Yard, agente di collegamento britannico
per la sicurezza.
<Molto
riluttante, vorrei precisare.> si
sentì in dovere di aggiungere Thomas
<Non sono mai stato un grande fan di voi pagliacci mascherati.
Capitan
Bretagna si lasciò sfuggire una risatina sembrò voler dire qualcosa, poi scosse
la testa e rinunciò. (1)
Davidson
proseguì la sua esposizione
<Sappiamo
che avete più o meno tutti i vostri impegni personali o con altri gruppi, ma si
tratta di una situazione particolare, al cui termine tornerete alle vostre
occupazioni ordinarie.>
<Una sorta
di gruppo a termine, insomma?> intervenne Capitan Bretagna <Perché non
usare la WorldWatch ordinaria, invece?>
<Gli altri membri del team, per diversi
motivi che possono essere ricondotti alla mancanza di esperienza o di potenza,
non sono stati ritenuti idonei per l’incarico… ed alla mancanza di esponenti di
alcune delle nazionalità interessate > Davidson disse l’ultima frase a voce
così bassa che non fu praticamente udita
< E
vorreste allestire una squadra di protezione formata solo da noi quattro?>
chiese Marianne.
<No.
Infatti, il motivo dell’incontro di oggi è la presentazione dei nuovi membri.
Sono certo che vi sarete accorti che mancano i rappresentanti di alcuni paesi
all’appello quest’oggi. In realtà ci sono degli ottimi elementi che si
aggregheranno al team; alcuni sono visi noti, altri invece vi saranno
sconosciuti.> poi, con un telecomando, accese lo schermo alle sue spalle,
dove cominciarono ad apparire alcune immagini.
<Riconoscerete senz’altro Jean Paul Beaubier, alias Northstar.
Mutante capace di volare e muoversi a velocità supersonica, è membro del
supergruppo canadese noto come Alpha Flight. Ha grande esperienza come
supereroe, avendo anche collaborato col supergruppo X Factor.
Inoltre, anche un personaggio noto al pubblico, sia per i suoi successi negli
sport invernali che per il suo libro in cui parla della discriminazione, sia
come mutante che come omosessuale.>
< In passato la Guardia
D’inverno ha collaborato con Alpha Flight. Confermo le sue qualità. E’ del suo
caratteraccio che mi preoccupo. E’ irritante ed irritabile come pochi. > disse la Dinamo Cremesi.
Davidson
abbozzò un sorriso, poi schiacciò nuovamente il telecomando.
<La ragazza
che vedete sullo schermo è Leyu Yoshida, Pira
Ardente. Se l’uniforme vi è familiare, non stupitevi: si tratta della sorella
di Sole Ardente, il campione del Giappone. Il governo giapponese mi hanno garantito
che la sorella ha i medesimi poteri pirocinetici, il
controllo delle radiazioni e le raffiche al plasma incendiario, oltre a saper
volare. Inoltre, pur essendo molto giovane, ha una ferrea disciplina ed è molto
più obbediente dell’impulsivo fratello.>
<Non sapevo
che Shiro avesse una sorella> commentò Capitan
Bretagna <Ma se è potente anche solo la metà di suo fratello, abbiamo
trovato un ottimo elemento>.
L’immagine
cambiò nuovamente, e sullo schermo apparve l’immagine di un muscoloso
giovanotto somigliante a Sylvester
Stallone, che indossava anfibi, pantaloni verde militare e una maglietta
azzurra con uno scudo tricolore sul torace, simile a quella della nazionale
italiana di calcio. (2)
<Agente Angelo Conti, nome in codice
“Titano”, polizia italiana. Ha collaborato per molti mesi con l’ F.B.I.
nell’ambito dell’operazione “Omertà”, infiltrandosi in una potente famiglia
mafiosa. E’ anch’esso un mutante, praticamente indistruttibile. E’ come la
Cosa, ma senza muso di mattoni. Ed ha un certo livello di superforza.>
<Se ha passato mesi in mezzo ad una cosca
di mafiosi deve avere dei nervi forti quanto il suo corpo> notò U.S.Agent.
L’ultima
immagine riguardava un uomo biondo con la barba ed un costume rosso e bianco
<Infine abbiamo Geyr Kluge,
alias Key, scienziato della divisione europea dello S.H.I.E.L.D., l’Euromind. Sarà per voi quello che il dottor Pym è per i Vendicatori e il dottor Richards è per i
Fantastici Quattro. Inoltre, in passato ha già collaborato con una squadra
composta da membri di varie nazionalità ed etnie, per questo motivo sarà il tuo
vice, U.S.Agent > (3)
<Come? Sarà lui il nostro leader?> disse
Marianne <Lo sapevo, gli americani, sempre gli americani!>
<Vorresti essere
tu a guidare la squadra, galletta? Tu, l’ultima arrivata?>
<No, ma... perchè
proprio tu, mr. U.S.A.? perchè dovete esser sempre
voi al centro del palcoscenico? >
<Mi sento di
concordare con la ragazza.>
aggiunse la Dinamo Cremisi.
< U.S.Agent è stato
scelto non per i suoi agganci politici, ma per via della maggiore esperienza
sul campo rispetto a tutti voi. E’ un Vendicatore e ha combattuto al fianco di
eroi di Capitan America e Iron Man. Capirete anche
voi che è il più qualificato a guidare la squadra>.
Nessuno potè ribattere, ma il solo Cap. Bretagna sembrava averla
presa bene <Bene bene... uno a zero per l’America> disse U.S.Agent con un ghigno odioso.
<Basta così, U.S.Agent.
Ora, credo sia inutile ribadirvi che nel gruppo deve prevalere la tolleranza e
l’uguaglianza. Non sono ammesse le benché minime discriminazioni. Le questioni
politiche tra i vostri rispettivi paesi non vi devono riguardare. Il vostro
compito è quello di eseguire gli ordini, che sono quelli di proteggere i vostri
capi di stato da eventuali attacchi terroristici.>
<Avete ricevuto minacce al riguardo?>
Chiese Bretagna.
<No, ma lo S.H.I.E.L.D. ha agenti
infiltrati in diverse organizzazioni terroristiche. Pare che abbiamo in mente
un attacco per l’imminente incontro del G8.>
<E cosa dice il rapporto?> domandò
ancora.
<Per ora non posso dirvi di più, per un
rapporto completo dovete attendere domani l’arrivo dei vostri colleghi. Vi
basti sapere per ora che se le nostre fonti hanno ragione, ci sarà bisogno di
tutti voi.>
<E ognuno
di voi buffoni farà bene a ricordarsi di collaborare con Scotland Yard, senza
colpi di testa. I comportamenti alla John Wayne non saranno tollerati,
chiaro?> disse Thomas assumendo un tono minaccioso. I quattro supereroi non
risposero, si limitarono ad un’occhiataccia. Si capì subito che la loro
convivenza non sarebbe stata semplice. Il Sovrintendente uscì dalla stanza, e
subito dopo anche i quattro eroi nazionali lo seguirono, lasciando Marcus da
solo. Tirò fuori dalla tasca il suo pacchetto di Camel e si accese una
sigaretta, dopo essersi allentato la cravatta. Non sarebbe stato facile. I WorldWatch sono il gruppo di supereroi più eterogeneo mai
esistito. I Fantastici Quattro sono una vera e propria famiglia. Gli X Men e
tutti quei gruppi mutanti sono legati dalla solidarietà dovuta alla
discriminazione genetica. Gli Alpha Flight e la Guardia d’Inverno sono composti
interamente da supereroi della stessa nazionalità. I Vendicatori è vero,
vantano tra i loro membri dei, alieni, androidi e mutanti, ma lo zoccolo duro
del gruppo sono gli americani come Cap, Iron Man, Pym o Occhio di Falco. Qui invece non è possibile
costituire una base del genere; ognuno di loro cerca di non apparire debole
agli occhi degli altri, perchè ogni loro debolezza
viene percepita come una debolezza del paese che rappresenta, e non possono
permetterlo. Troppo vaste le loro differenze culturali. Sarà un’impresa disperata far si che imparino a fidarsi e a
fraternizzare tra di loro. Disperata, si. Ma se fosse stata una cosa facile
l’O.N.U. non avrebbe chiesto a lui di occuparsene.
Il giorno
dopo, tutti e gli otto i membri vennero radunati nuovamente nella sala
riunioni, dove Davidson e Dai Thomas illustravano loro la missione che si
sarebbe tenuta tra qualche giorno.
<Dunque, il
meeting avrà luogo all’interno dell’hotel Hilton, qui nel centro di Londra>
disse Davidson indicando con una bacchetta un punto sullo schermo alle sue
spalle che ritraeva la piantina del centro della capitale inglese
<Quest’anno hanno scelto Londra come luogo dell’incontro
in quanto confidiamo nel fatto che su terra inglese i tuoi poteri siano al
massimo, Capitan Bretagna.> aggiunse il Sovrintendente.
Brian Braddock annui col capo, intuendo che si aspettavano molto
da lui.
<Ognuno di
voi sarà in incognito all’interno e all’esterno dell’albergo: Key agirà nel
perimetro esterno, Pira Ardente e Marianne all’ingresso, Titano e U.S.Agent davanti alla sala riunioni mentre voi tre, che
siete in grado di volare, sorvolerete il palazzo.>
<Non
attireremo troppo l’attenzione?> chiese Northstar.
<No Jean
Paul perchè sarete tutti dotati di questi> mostrò
loro un piccolo dispositivo meccanico < Agente Key vuole illustrare ai suoi
compagni di cosa si tratta?>
<Certamente.
Si tratta di un induttore ad immagini > spiegò il teutonico < emette un
ologramma attorno alla persona che lo possiede, celandone l’aspetto tramite
un’illusione.> premendo un bottone in cima all’oggetto il costume di Key
sparì, coperto dall’immagine di un elegante smoking.
<Favoloso!>
esclamò Titano
<Per gentile
concessione dello S.H.I.E.L.D.. Quelli che daremo in dotazione alla pattuglia
volante invece si limiteranno a rendervi invisibili agli occhi delle persone,
ma sappiate che comparirete sui radar dell’aviazione.> continuò Davidson.
<Ci sono domande?>
<Si io ne
ho una> disse nuovamente Titano alzando la mano <Dato che hanno gli
stessi poteri, posso sapere perchè il Canada non ci
ha mandato quella bella bambolona di Aurora invece della checca
sciatrice?> domandò indicando Jean
Paul Beaubier
<Hey!> esclamò quest’ultimo e, facendo percepire di sè solo lo spostamento d’aria, attraversò la stanza a
supervelocità, andando prendere l’agente italiano per il bavero <Non
permetterti mai più di parlare in questi termini di me o di mia sorella, sono
stato chiaro?>
<Ehi,
lasciami andare signorina! Non vorrai mica baciarmi?>
<ADESSO
BASTA FATELA FINITA!> strillò Davidson
<Si
piantatela... sembrate dei ragazzini delle elementari> aggiunse Leyu Yoshida.
<E questa dovrebbe
essere una squadra speciale dell’ O.N.U., Davidson? Non siete riusciti a
raccattare gente meno immatura?> disse sarcasticamente Marianne
<Io
lo sapevo che finiva così...
> sospirò la Dinamo Cremisi da dentro il suo elmetto.
U.S.Agent non
si espresse, ma dentro di sè quei battibecchi gli
ricordavano quelli tra lui e Occhio di Falco ai tempi dei Vendicatori della
Costa Ovest. Capitan Bretagna aiutò a riportare l’ordine, dividendo i due
contendenti, dopodiche la riunione andò avanti senza
altre interruzioni; discussero tra loro i dettagli, i punti strategici e
vennero tutti forniti di auricolari per poter comunicare fra di loro anche a
grandi distanze.
Al termine
della riunione vennero tutti congedati, e decisero di scendere al piano di
sotto per mettere qualcosa sotto i denti... tutti tranne Marianne, che venne
trattenuta da Marcus.
<Un momento
Marianne...>
<Oui, monsieur Davidson?>
<Ho
qualcosa da darti, consegnatomi dal ministro francese in persona. Pare che hai
incontrato qualche difficoltà col tuo scudo tondo, dico bene?>
<Oui. Purtroppo,
non ho la medesima precisione di U.S.Agent nel
lanciarlo, per esempio. Espressi questo disagio poco tempo fa, e mi dissero di
star studiando una soluzione>
<Esattamente.
Beh gli americani hanno un pò il copyright dello
scudo tondo dal 1940... e il Guardiano Rosso è solo una ripicca di
propaganda... sai, della serie ”noi
sappiamo fare tutto quello che fate voi, e meglio”. Il tuo governo ha
dunque deciso di fornirti un equipaggiamento più consono alla vostra tradizione...>
Tirò fuori da
sotto il tavolo una grande valigia, la posò sul tavolo e la aprì: al suo
interno, uno scudo triangolare dipinto con i colori della bandiera francese con
in mezzo un galletto color oro, e un fioretto.
<Lo scudo è
di dimensioni ridotte rispetto a quello rotondo, quindi lo troverai più
maneggevole. Il fioretto invece è una novità studiata apposta per te, visto i
tuoi ottimi risultati nella scherma. Alcuni anni fa negli Stati Uniti un folle
che si faceva chiamare “il Qualunquista” sfidò a duello Capitan America davanti
alle telecamere di un tg nazionale. Un signor nessuno, non certo il Teschio
Rosso, ma usava un’ arma proprio come questa. Uno dei vostri tecnici ha pensato
che sarebbe stata un’ arma ideale da
affidare alla loro campionessa. Oltre ad essere estremamente resistente, dalla
punta emette un laser ad intensità variabile, che puoi regolare dall’elsa. Può
agire sia come un taser stordente che come raggio
letale.> (3)
<Extraordinaires!>
esclamò entusiasta tagliando l’aria con
dei fendenti con la sua nuova arma. Non aggiunse altro, ma questo nuovo equipaggiamento le
dava una nuova fiducia, si sentiva finalmente meno insicura accanto a tutti
quei mutanti e uomini potenziati.
Arrivò infine
il grande giorno : gli uomini più importanti e influenti della terra si
riunivano nel centro di Londra. Ogni membro dei World Watch era nella posizione
prestabilita : Dinamo Cremesi, Northstar
e Capitan Bretagna sorvolavano invisibili i cieli sopra la zona, grazie al loro
induttori di immagini. Key invece stazionava di fronte all’hotel nei panni di
un turista con tanto di telecamera. Marianne e Pira Ardente avevano assunto
l’immagine di due graziose receptionist e tenevano sott’occhio la hall del
lussuoso albergo.
Infine U.S.Agent e Titano si erano piazzati proprio di fronte
all’ingresso della sala delle conferenze, con l’aspetto di due robusti
bodyguard.
<Eh eh eh eh eh...>
<Che hai da
ridere, Conti ?>
<Questo
lavoro... mi ricorda i tempi in cui lavoravo
sottocopertura per i Provenzano. Allora ero conosciuto come "Paulie "
e facevo il gorilla per i capofamiglia... sai, faceva comodo avere un
guardaspalle antiproiettile. Non hai idea di quanti piantonamenti del genere ho
fatto... quando avevano gli incontri con i capi delle altre famiglie io mi piazzavo
lì alle spalle del boss e assistevo ai loro meeting. Ovviamente non sapevano
che poi riferivo tutto all’ F.B.I....>
<Per me è
la prima volta, invece. Sono un uomo d’azione, ho lottato con i Vendicatori,
non sono per niente abituato a fare da gorilla. Ma per il Presidente sono
disposto a fare anche questo.>
<In fondo è
il nostro dovere, no ?>
<Precisamente.>
Nella hall
anche Leyu Yoshida manifestava insofferenza.
<Che cos’hai, mon ami ? c’è qualcosa che non va ?> le chiese Marianne
<Hai. Non capisco perchè
non hanno messo anche me nella pattuglia volante. Star qui immobile come una
statuina non è il mio forte.>
<Capisco. A
me invece fa piacere pattugliare la hall assieme all’unica altra donna della
squadra. Pensa se mi mettevano in coppia con l’italiano... non avrebbe fatto
altro che squadrarmi le gambe per tutto il tempo.>
<Già. E pensa se lo mettevano in coppia con Jean
Paul... si sarebbero uccisi nel giro di dieci minuti...>
E le ragazze
sorrisero, stemperando la tensione.
Tutto cominciò
con due balordi che presero ad azzuffarsi tra loro, nulla al di fuori
dell’ordinario. Poi, due signore lì nei paraggi cominciarono a tirarsi i
capelli. Ben presto il caos si espanse a macchia d’olio: le forze dell’ordine
vennero prese da assalto da una numerosa frazione bel pò
di gente , gli agenti stessi reagirono in maniera brutale, e il lancio di
lacrimogeni non aiutò a stemperare la tensione, anzi contribuì ad aumentare il
clima di violenza. Ben presto gli scontri, le auto rovesciate, le vetrine
frantumate e gli incendi appiccati riempirono le strade del centro di Londra.
L’ondata d’odio non si limitò solo alle strade : all’interno della hall Pira
Ardente si alzò in volo a mezz’aria e, lanciando un urlo furioso, fece
divampare la sua aura infuocata, sciogliendo l’induttore di immagine, e
cominciò a lanciare verso la sua partner palle di magma incandescente; Marianne
dal canto suo, dopo aver rinunciato anch’essa al suo travestimento, si protesse
dietro al suo scudo, e dalla sua nuova arma sparava raffiche che Leyu Yoshida schivava con abilità.
Davanti alla
sala congressi Titano, grugnendo come una belva colpì USAgent
con un diretto tanto forte che lo fece volare per diversi metri. Agent si
rialzò, disattivò l’induttore e una volta impugnato lo scudo cominciò ad
ansimare sempre più forte finchè, lanciando un urlo
animalesco, non si lanciò verso il mutante italiano.
Davanti
all’albergo Key venne travolto da una folla inferocita; nonostante il suo
addestramento militare Geyr Kluge
non riusciva a respingere gli assalitori che si accanivano su di lui con
indescrivibile furia.
Nel
constatare che nessuno dei suoi compagni
a terra rispondeva, la Dinamo Cremesi abbandonò la
posizione e, rimanendo invisibile, si abbassò di quota avvicinandosi al suolo:
una volta arrivato a pochi metri da terra l’eroe in armatura venne accolto da
un scenario da guerra civile:
< Mio
Dio, ma cosa sta succedendo??? È un manicomio..... >
Le Note
Una formazione di World Watch avente come membri
rappresentanti del G8 è una mia trovata, ma parlando con Fabio Volino ho
scoperto che anche nelle intenzioni originali sue e di Andrea Antonazzo (i
creatori della serie) il team doveva avere questa formula ; l’idea venne a
cadere per alcune ragioni ormai dimenticate.
Ho visto questa cosa come un segno del destino e, avendo da tempo voglia
di trattare di un gruppo multietnico avente per membri eroi di diverse
nazionalità, ho colto al volo l’occasione.
Nota
1 = Il Sovrintendente (già Ispettore Capo) David « Dai » Thomas, antico comprimario
di Capitan Bretagna, ha sempre avuto una relazione turbolenta con i supereroi.
Per un breve periodo, però, gli toccò essere uno di loro, quando fu investito
del potere del Pendragon nel corso della miniserie « Knights of Pendragon » del 1990.
Nota
2 = Il personaggio in questione, Angelo Conti, non è altri che Paulie Provenzano alias Omertà, mutante creato da Scott Lodbell e Salvator Larrocca in Uncanny X-Men n. 392
dell’Aprile 2001. Nella versione originale, questo personaggio era un
italo americano ed era legato ad una famiglia mafiosa di Little Italy. Non so che problemi abbia Lodbell
con gli italiani, ma la cosa ha innescato in me un rigurgito di patriottismo
che mi ha spinto, nell’universo Marvel IT, a modificarne la storia. Dunque ora
scopriamo che “Paulie Provenzano” è un nome in codice
assunto dal nostro durante un operazione da infiltrato nella famiglia mafiosa,
e che in realtà è un poliziotto italiano che si chiama appunto Angelo Conti.
Se
vi chiedete il perchè di tale nome è presto detto: ho
pensato ad un nome che gli “yankee” non storpiassero eccessivamente; Angelo l
ho preso da Angelo Dundee, famoso manager di campioni della boxe come Mohammed
Alì e Sugar Ray Leonard, Conti invece da Bill Conti, compositore, tra le altre cose, della colonna
sonora di “Rocky”.
Nota
3 = Geyr Kluge alias Key
apparve per la prima volta nel primo numero della serie Euroforce,
pubblicata in italia nella miniserie EUROPA nel 1994.
Da allora lui al pari dei suoi colleghi non comparvero mai più. Io dunque l’ho ripescato
dai meandri della continuity, sia per la necessità di
un rappresentante della Germania, sia perchè come
consulente scientifico e dato la sua esperienza con un gruppo multietnico (tale
era Euroforce) l ho trovato il candidato ideale per
unirsi alla mia squadra.
Nota
3 = Il Qualunquista (the Every Man) è stato un nemico
di Capitan America, inventato da J.M. De Matteis e Mike Zeck
in Captain America n. 267 del Marzo 1982. Usava uno
scudo triangolare e, soprattutto, un fioretto in grado di sparare un raggio
laser dalla punta. Ho pensato che fossero un equipaggiamento perfetto per
un’eroina francese (per di più, bionda ^_^ ) che virtualmente portasse avanti
la tradizione di personaggi della mia infanzia che ho molto amato e che ci
tenevo assolutamente ad omaggiare, ovvero Simone Lorène
e Oscar François de Jarjayes, rispettivamente La Stella della Senna e Lady Oscar: anch’esse transalpine,
bionde e abili spadaccine.
Carmelo
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